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Prova di confronto: Alfa Romeo Mito vs. Mini Cooper – Mito contro Mini: chi la spunterà?

Auto piccola, estroversa, sportiva e matura per la classe Premium: anche Alfa Romeo ha fatto riferimento a questa formula e ha condito la sua Mito con gli stessi ingredienti che hanno segnato il successo della Mini.

Alla luce di ciò, è inevitabile un confronto tra queste due briose auto e i modelli Cooper e 1.4 T-Jet 16V che abbiamo provato, acquistabili ad un prezzo simile, sono molto adatti per fornire qualche delucidazione su quanto si porta effettivamente a casa per la cifra che si spende.
Entrambe le auto di piccolo formato e grande design manifestano, con una forte espressività, il DNA dei rispettivi marchi. La Mini emerge dalla massa soprattutto attraverso alcuni “dettagli storici” che vogliono accennare alle sue origini britanniche, mentre la Mito spicca per modernità, in quanto riprende elementi della storia soltanto più recente di Alfa. Ad esempio, lo spoiler anteriore, la configurazione dei finestrini laterali o delle luci posteriori sono chiare reminescenze della supersportiva 8C.

La Mini Cooper presenta dimensioni nettamente più ridotte, tuttavia le sue proporzioni sono riuscite in modo davvero grandioso, mentre osservando la Mito dal vivo non si ritrova quell’incisività suggerita dalle foto pubblicitarie, che la riprendono in prospettiva particolare. Pur suscitando con la sua espressione un senso di potenza, non riesce a nascondere di aver tratto ispirazione decisamente dalla Grande Punto.

Piccole auto

Quanto alle dimensioni, la Mito è più lunga della Mini di oltre 30 centimetri. Mentre quest’ultima è soltanto una 2+2 posti, sull’Alfa riescono a viaggiare piuttosto agevolmente anche passeggeri posteriori, anche se la spaziosità del suo divano posteriore non può essere definita eccellente.

Anche il volume del vano porta-bagagli della Mini è esempio di minimalismo: con la sua capacità di 160 litri, lo spazio per bagagli e oggetti è nettamente più ridotto di quello disponibile sull’Alfa, che, oltre tutto, può aumentare da 270 a 950 litri. Nella migliore delle ipotesi il portabagagli della Mini può raggiungere una capacità di non oltre 680 litri.

Gli abitacoli delle due auto vogliono conquistare favore non tanto ispirando un senso di enorme praticità, quanto piuttosto infondendo una sensazione di benessere e proponendo fattori di culto, cosa che riesce a entrambi molto bene. Sia la Mini che la Mito presentano un abitacolo dallo stile ben studiato e ricco di accenti sportivi che, se si desidera - e in parte si è disposti a sborsare parecchi soldi in più! -, può essere impreziosito con dettagli molto pregiati. In fatto di comodità si può essere tutti d’accordo nel dire chele due auto si equivalgono, in fatto di stile ognuno deciderà per sé quale preferisce.

Eleganza tradizionale o sportiva?

Mentre l’abitacolo della Mini mostra un design classico e tradizionale, il “panorama” di plastica dura dalla configurazione sportiva che domina a bordo della Mito conquista grazie ad una migliore funzionalità. Riguardo la lavorazione e la scelta dei materiali, è la Mini a lasciare una miglior impressione, anche se i fruscii dovuti allo spostamento dell’aria, più forti rispetto al modello concorrente, e i dettagli un po’ sui generis non sempre obbediscono al principio “Form follows function”. Lo stesso si può dire degli eleganti sedili dell’Alfa, che, con i poggiatesta piegati un po’ troppo in avanti, costringono ad assumere una posizione non esattamente comodissima.

Per quanto riguarda le caratteristiche di guida le due auto conquistano favore con la loro impostazione dinamica. Per quanto concerne i motori, entrambe le auto presentano ottimi presupposti per affermarsi. Il quattro cilindri Alfa, dalla potenza di 155 CV, ai bassi regimi è ancora leggermente contenuto, mentre una volta raggiunti i 3.000 giri colpisce attraverso una forza e un sound di tutto rispetto, che deve al suo turbocompressore di sovralimentazione, nonché attraverso una capacità di ripresa molto convincente. A partire da 5.000 giri/min sembra però un po’ affaticato e a 6.500 giri si nota un impatto un po’ brusco con il limitatore.

Due piccoli motori turbo a benzina

Ai regimi bassi anche al motore da 1,6litri della Mini sembra mancare un po’ di brio. In compenso appare più pieno, rotondo, irrequieto e idoneo per i regimi elevati. Ciononostante la differenza di potenza di 35 CV alla fin fine si fa sentire sensibilmente.

Le nostre misurazioni hanno dimostrato che, con le gomme da neve e su fondo bagnato, entrambe le auto non mantengono le promesse delle dichiarazioni dei rispettivi produttori. Sull’Alfa abbiamo riscontrato uno sprint standard di 8,8 secondi, anziché 8,1 secondi dichiarati, mentre alla Mini occorrono di fatto 10,2 secondi anziché i 9,1 dichiarati. Riguardo alla velocità massima la Mito T-Jet raggiunge una velocità massima di 215 km/h, superiore rispetto ai 200 km/h della Cooper. In compenso con il sonoro cambio a sei marce della Mini, la selezione dei rapporti è più agevole e più rapida.  

La potenza non è tutto

Nonostante tutto questo dinamismo, a livello teorico i due motori convincono anche in materia di efficienza. Secondo le case automobilistiche produttrici, la Cooper dovrebbe consumare appena 5,5 litri di carburante, mentre la Mito 1.4 T-Jet 16V dovrebbe necessitare un litro in più. Di fatto però entrambe consumano decisamente di più: la Mini su un tratto di 100 chilometri ha “bevuto” 9 litri di carburante, la Mito 10. Si tratta in ogni caso di valori elevati per auto così piccole.

Chi tiene solamente al dinamismo longitudinale, potrebbe optare benissimo per la Mito. Notoriamente però l’esito delle gare di corsa si decidono in curva, e qui, nonostante la potenza più ridotta, vince senza dubbio la Mini grazie al suo telaio calibrato in modo eccellente. Nonostante i suoi pneumatici più piccoli, la Cooper appare molto più briosa, più diretta, tiene la carreggiata in modo più deciso e reagisce più prontamente ai comandi dello sterzo. Per contro la sottoscocca della Mito appare rigida come un legno, sottotono e meno precisa a rispondere ai comandi dello sterzo. Anche l’effetto della trazione sullo sterzo è più marcato sull’Alfa. Entrambe le auto ispirano una sensazione di sportività, tuttavia la Mini presenta un telaio più sportivo e addirittura ancora più confortevole. A tal riguardo serve poco regolare sulla Mito la rigidità del telaio attraverso il pulsante apposito, per altro di serie.

Dati tecnici
Marca e modello Mini Cooper Alfa Mito 1.4 T-Jet 16V
Variante di equipaggiamento
Dimensioni e peso
Lunghezza/ larghezza /altezza (mm) 3.699/ 1.683 / 1.407 4.063/ 1.720 / 1.453
Interasse (mm) 2.467 2.511
Diametro di sterzata (m) 10,7 11
Peso a vuoto (kg) 1.140 1.220
Vano portabagagli (l) 160 270
Gommatura auto di prova 175/60 R16 Dunlop Wintersport 215/45 R17 Dunlop Wintersport
Motore
Cilindrata (ccm) / cilindri (quantità, tipo di montaggio) 1.598 / 4, in fila 1.368 / 4, in fila
Potenza (CV) 120 155
Coppia (Nm) / giri 160 / 4.000 230 / 3.000
Trazione anteriore anteriore
Cambio manuale a sei marce manuale a sei marce
Consumo
Carburante Benzina Benzina
Combinazione di fabbrica (l/100km) 5,4 6,5
Emissioni di CO2 (g/km) 129 153
Consumo AS24 (l/100km) 9,2 9,9
Prestazioni velocistiche
Indicazione di fabbrica 0-100km/h (s) 9,1 8,1
Sprint AS24 0-100km/h (s) 10,2 8,8
Prova di frenata AS24 100-0km/h (m) n. i. n. i.
Velocità massima (km/h) 203 215
Prezzi
min. (Euro) 19.570 17.500
Extra consigliati Pacchetto “Chili” con ruote in alluminio, climatizzatore automatico, ecc. Pacchetto comfort “Turismo plus” con ruote in alluminio, climatizzatore automatico, ecc.
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Valore

A proposito del corredo di serie va puntualizzato che, di primo acchito, la Mini è più cara. Nonostante il motore decisamente più potente e il prezzo più contenuto, l’auto italiana, dotata di ruote in alluminio da 16 pollici e airbag per le ginocchia sulla postazione di guida, vanta un equipaggiamento di base migliore.

Per risparmiare carburante durante la marcia in città, la Mini può pur sempre avvalersi dell’aiuto del suo dispositivo di avviamento e arresto automatico di serie. Nell’uso pratico questo dispositivo tecnico mirato al risparmio non ha inciso in misura particolare sui consumi. Alcune argomentazioni finanziarie più convincenti a favore della Mini sono invece il suo alto potere di conservazione del valore e una categoria assicurativa di più bassa. A lungo termine la Mini sembra migliore.

In conclusione

Mini e Mito sono concepite secondo due ottiche innovative diverse, ma che in fin dei conti si assomigliano molto. La Mito è più adatta per la quotidianità, più potente e più veloce, mentre la Mini totalizza punti grazie alla sua qualità migliore, un layout del telaio più convincente e una maggiore capacità di conservazione del valore. Entrambe costano e consumano parecchio. A nostro avviso è forse più armonico ed equilibrato il pacchetto proposto dalla Mini.

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