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Prototipi & Concept: Volkswagen Bulli – Ritorno alle origini

Sembra che negli ultimi anni sia di moda rilanciare miti o proporre “remake” di quei modelli che sono diventati icone.

Volkswagen, nel tentativo di rinnovare il segmento delle monovolume, ha deciso di rispolverare dal passato il Transporter 1, così denominato dal marchio ma universalmente noto come Bulli. E’ arrivato come prototipo al Salone di Ginevra, ma c’è la possibilità che entri a far parte delle catene di montaggio degli stabilimenti di Wolfsburg…
Di certo questo nuovo Bulli non è un’idea delle ultime settimane, tanto meno un progetto degli ultimi mesi. E’ dal 2001 che in VW si tenta di trovare il modo migliore per riadattarlo affinché colpisca profonamente il mercato. In questo senso, i responsabili del marchio hanno atteso sino a oggi per svelarci il mistero; il Bulli potrà essere anche elettrico.

115 CV, 300 km di autonomia

Queste sono le importanti prestazioni che Volkswagen promette sul prototipo del Bulli, un motore elettrico con una potenza in kW equivalente a 115 CV e batterie agli ioni di litio collocate sotto l’abitacolo per offrire un’autonomia massima di 300 km. Gli ingegneri incaricati del suo sviluppo hanno già effettuato gli opportuni calcoli riguardo il tempo di ricarica e, con gli speciali distributori di elettricità per veicoli elettrici, sarà possibile effettuare una ricarica totale in meno di un’ora.

Oltre all’alternativa elettrica, VW progetta di introdurre per il Bulli una gamma di piccoli motori TDI e TSI, con cilindrate che andrebbero dai 1.0 a 1,4 litri.

Meno di quattro metri

Il nuovo Bulli dovrebbe misurare meno di 4 metri (3,99 m) e risultare, pertanto, più corto del T1 originale, ma uguale in lunghezza rispetto a qualsiasi attuale modello della concorrenza, come il Nissan Cube, e dovrebbe anche essere più largo (1,75 m) del vecchio Bulli.

Al suo interno è possibile ospitare sei persone, distribuite su due file da tre, e abbattere i sedili, ad eccezione di quello del conducente, affinché la capienza iniziale del vano di carico (350 litri) aumenti fino a 1.600 litri, decisamente molto per un’auto di questa lunghezza.

Riguardo il posto di guida, VW prescinde dalla scatola del cambio e dal contagiri, almeno su questo prototipo elettrico che non necessità di nessuno dei due elementi. Sulla console centrale è stato sostituito il classico schermo di navigazione da un iPad con il quale è possibile controllare tutte le funzioni dell’auto e della navigazione. Altri elementi, come i comandi del climatizzatore, o il pulsante delle luci di emergenza, dovrebbero essere integrati sul relativo supporto per iPad.

La nota di colore e tradizione è rappresentata dall’impianto audio, progettato dal costruttore di chitarre Fender, sebbene non forniscano informazioni sulle caratteristiche che lo differenziano da un impianto audio convenzionale.

Dal 1950

Come già accennato, non è la prima volta che Volkswagen tenta di portare alla ribalta il modello T1, Microbus (per gli americani) o Bulli (per il resto del mondo). Nel 2001 fu la volta del Microbus Concept Car e, secondo il marchio, il modello presentato nel 2011 rappresenterebbe l’evoluzione di quel prototipo. Il primo modello T1 fu presentato nel 1950 e costituì un’icona degli anni ‘60 e ‘70, soprattutto tra i giovani amanti di musica, arte e spirito hippy.

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