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Primo contatto: Volkswagen Tiguan Facelift – È davvero un nuovo Tiguan?

Con oltre 700.000 unità vendute, il Tiguan si è trasformato nel campione di vendite del segmento dei SUV compatti. Adesso, quattro anni dal suo lancio sul mercato, VW ha deciso di sottoporlo a un restyling.

Sebbene secondo la politica di rinnovo della casa fosse arrivato il suo turno, tale restyling non era realmente necessario. I cambiamenti, come ci si aspettava, sono più che discreti.
«Volkswagen Design DNA», questa la definizione interna del nuovo stile della famiglia VW che adesso sposa anche il Tiguan e che esteticamente non solo lo avvicina un po’ di più al fratello maggiore, il Touareg, ma anche alla maggior parte dei modelli più recenti della casa tedesca. Richiamano l’attenzione, soprattutto, le luci di guida diurna LED a forma di U, previo investimento di oltre 1.300 euro per i fari allo xeno come optional a pagamento.

Maggiore potenza

Dopo il restyling del Tiguan sono disponibili, in totale, sette motori turbo alimentati: quattro benzina e tre diesel. Tre dei quattro propulsori benzina TSI hanno aumentato la loro potenza di 10 CV, ma il motore base da 1,4 litri ha conservato i suoi 122 CV. Pertanto, i livelli di potenza prevedono adesso 160 CV (anche il 1.4 TSI), 180 CV e 210 CV (in entrambi i casi il 2.0 TSI). Per quanto riguarda i motori diesel non è cambiato nulla, in quanto l’eccellente 2.0 TDI continua a essere disponibile sulle versioni 110, 140 e 170 CV.

Per molti acquirenti è adesso interessante che su quattro dei suoi motori (i due benzina e diesel di minore potenza) sia possibile montare la trazione anteriore. In questo caso, il Tiguan sarà equipaggiato di serie del pacchetto BlueMotion Technologies, che include il sistema Stop&Start, come pure un sistema di recupero dell’energia. In questo modo, il consumo del motore benzina da 1,4 litri si posizionerà intorno ai 6,5 litri. I modelli più efficienti sono i piccoli 2WD diesel con un consumo omologato di 5,3 litri.

Un vero animale da tiro

Come accaduto sino ad oggi, il modello che si venderà maggiormente sarà il 2.0 TDI da 140 CV, abbinato possibilmente al cambio DSG e alla trazione integrale. La sua coppia motrice massima da 320 Nm disponibile a 1.750 giri è sufficiente per spostare senza problemi il nuovo Tiguan da 1,7 tonnellate di peso, la trazione integrale fornisce un livello di aderenza ottimo, sia in aperta campagna che lungo strade gelate, e l’efficiente e impercettibile cambio a doppia frizione libera il conducente del pesante lavoro di cambio marcia. Molto positivo è che la versione fuoristrada sia in grado di trainare fino a 2.500 kg.

Il listino parte per le versioni a benzina dai 22.900 euro della 1.4 TSI 122 CV Trend & Fun BlueMotion Technology e da 33.300 euro per quelle diesel (2.0 TDI Track & Style 4Motion DSG).

Conclusioni

Il facelift del Tiguan non ha portato con sé molte novità, ma nemmeno erano necessarie. Adesso, il fatto che le motorizzazioni siano un po’ più potenti, e anche più efficienti, è una condizione quasi imprescindibile per qualsiasi rinnovo della meccanica. Per quanto riguarda l’aspetto estetico, sebbene i ritocchi siano evidenti, questo non vuol dire che il modello fosse antiquato. Il fatto che adesso si possa equipaggiare il Tiguan con diversi sistemi di aiuto alla guida è una buona notizia, tuttavia, è da vedere quanti clienti decideranno effettivamente di investire denaro extra per queste componenti.

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