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Primo contatto: Jeep Patriot – Jeep Light

La nuova Jeep Patriot potrebbe sembrare la versione light della Commander, per lo meno dagli esterni sembra ci riesca benissimo. Scopriamo insieme cosa ci riserva all’interno.

In una lunghezza di appena 4,41 metri la Patriot mostra i cromosomi Jeep: in effetti, la griglia del radiatore, dalle tipiche 7 fessure di aerazione, è applicata in senso perpendicolare al vento e i passaruota trapezoidali sono molto ampi. Bordi e spigoli accentuano ulteriormente la robustezza della carrozzeria. Confrontandola con le sue sorelle Jeep Compass e Dodge Caliber emerge chiaramente che la Patriot è una versione di auto per “tipi tosti”.

Le tre sorelle hanno in comune piattaforme, sistemi di trazione e motori identici, tuttavia sono progettate per gruppi di destinatari molto diversi. Mentre la Dodge vuole spopolare tra il target della Golf e la Compass si rivolge ad una clientela che attribuisce molta importanza ad un certo stile di vita e che ama il SUV compatto, la Patriot vuole attirare l’attenzione dei fan dei fuoristrada, nella fattispecie di quelli che nel frattempo hanno capito che per circolare in città non occorrono una Commander o addirittura una Wrangler.

Tipico cockpit

Come all’esterno, anche all’interno la Patriot si dimostra assolutamente fedele alle caratteristiche del suo marchio, senza però correggere elementi e aspetti sconvenienti, spesso segnalati e criticati. Le generose porzioni in plastica dura hanno ragione di esistere riguardo all’aspetto finanziario, però, è poco accettabile la scarsa cura con cui è stata rifinita la lavorazione, che danneggia l’estetica generale. La spaziosità di tutto rispetto, i numerosi portaoggetti e i particolari sfiziosi, quali gli altoparlanti estraibili applicati nello sportello posteriore, fanno invece aumentare l’indice di gradimento di questa vettura.

Solo due le motorizzazioni per Jeep Patriot: un 2,0 litri turbodiesel, acquistato presso la VW, e un 2,4 litri benzina. Il quattro cilindri dalla potenza di 140 CV è piuttosto rumoroso, ma in compenso regala alla Patriot una potenza di tutto rispetto, decisamente superiore rispetto al motore a benzina da 170 CV. Tra 1.750 e 2.500 giri il veicolo ha a disposizione 310 Newtonmetri, che sui fondi asciutti e particolarmente secchi vengono inviati completamente sull’asse anteriore. Ciò riduce al minimo le perdite meccaniche per attrito, vale a dire il consumo di carburante e inoltre non danneggia i pneumatici.

Autoregolazione

Quando il sistema di trazione integrale di serie “Freedom Drive I” riscontra una minacciosa perdita di trazione sulle ruote anteriori, dovuta ad esempio al fondo bagnato o a una forte accelerazione, attraverso una frizione elettronica invia fino al 50 percento della forza nella parte posteriore. Questo sistema controlla inoltre costantemente la velocità del veicolo, l’angolo di sterzatura e la trazione, provvedendo quindi a calcolare la coppia necessaria. Ciò consente di distribuire correttamente la forza già prima dello slittamento delle ruote.

Chi si rende conto di avere bisogno di forza sull’asse posteriore, può disabilitare, attraverso l’interruttore apposito, la distribuzione della coppia. Quest’ultima viene ripartita in parti uguali sui due assi fino a una velocità di 15 km/h, mentre tra i 15 e i 40 km/h non è più fissa, in quanto il sistema reagisce in modo “lock”, ma comunque più rapidamente alle perdite di trazione. Quando l’auto viaggia a velocità ancora maggiori, questa funzione viene nuovamente disattivata automaticamente.

Dotazioni

Grazie ai suoi venti centimetri di altezza libera dal suolo, la Patriot consente di percorrere brevi tratti su fondo sterrato. Questa, però, è l’unica dotazione per la marcia fuori strada, infatti manca sia la demoltiplicazione del cambio che un sussidio nella marcia in discesa. A proposito di cambio: Jeep propone la versione diesel soltanto con un cambio manuale a sei marce, cosa assolutamente atipica per un’auto americana. Il motore a benzina viene invece dotato di serie di un cambio a cinque marce, che nella linea di equipaggiamento superiore può essere sostituito con un cambio CVT a regolazione continua.

Anche se il box di autoaccensione è ben gestito, un cambio automatico è molto auspicabile, poiché si addice maggiormente a quel carattere di comodità che la piccola Jeep ha ereditato dalle sue sorelle più grandi. In effetti, la Patriot compensa di buon grado le irregolarità del suolo e attraversa elegantemente anche i grossi giunti trasversali. Non sorprende il fatto che mostra un maggiore coricamento laterale nelle curve, se prese a velocità un po’ sostenuta.

Interessante alternativa

Con una velocità massima di 189 km/h, la versione diesel riesce a percorrere 9 chilometri all’ora in più rispetto alla versione benzina. Anche riguardo ai consumi stravince con appena 6,6 litri contro gli 8,7 litri della versione alternativa. Il motore a benzina è comunque in attesa della nuovissima versione, che presenta una funzione davvero molto interessante, soprattutto per chi viaggia molto. In versione optional, Jeep propone il modello speciale “Eco+”, con possibilità di passaggio alla propulsione a gas liquefatto (LPG), ottenendo così meno emissioni di CO2 e risparmio dei costi di carburante.

Sul modello “Eco+” un serbatoio di gas dalla capacità di 72 litri sostituisce la ruota di scorta sotto il fondo del vano portabagagli. Una volta esaurito questo carburante, l’auto passa automaticamente alla propulsione a benzina. Il conducente può comunque cambiare manualmente il modo di propulsione ogni volta che lo desidera, intervenendo sull’apposito interruttore. Se si presume un consumo di carburante maggiore di circa il 20 percento rispetto alla propulsione a benzina, la Eco-Jeep consuma la bellezza di dieci litri e mezzo di gas liquefatto. Dato il prezzo al litro dell’LPG di circa 0,70€, l’impianto si ammortizza dopo aver percorso circa 20.000 chilometri.

I prezzi

Il supplemento di prezzo richiesto per la funzione di passaggio alla propulsione a gas comprende anche un sistema di navigazione portatile di serie.

Il prezzo della Patriot parte da 23.630 Euro, per la versione con motore a benzina e da 25.650 Euro la versione con motore Diesel con equipaggiamento sportivo. Quest’ultimo comprende di fabbrica oltre ad un corredo di sicurezza molto ricco, completo di ESP, un sistema audio con lettore CD, alzacristalli elettrici, climatizzatore e rivestimenti antimacchia per sedili. Nella versione limitata di classe superiore (completa del cambio automatico a regolazione continua) vi sono in più airbag laterali, fari fendinebbia, arredamento parzialmente in pelle, dispositivo Tempomat, riscaldamento per sedili ed elementi cromati. Anche la versione “Eco+” è disponibile in queste due varianti di equipaggiamento.

In conclusione

Alternativa ideale per la città: chi non vuole rinunciare ad un fuoristrada e si rende conto che una Commander è eccessiva per girare in città, trova la soluzione ideale nella Patriot. La linea estetica di questo modello più piccolo di Jeep è quella di un fuoristrada che, con il suo design generoso di spigoli, rende l’effetto di “auto tosta” tipica del suo marchio. Le dimensioni piuttosto ridotte la rendono più maneggevole, non da ultimo durante la ricerca di un parcheggio. Il motore diesel è un po’ rumoroso, in compenso ha una potenza di tutto rispetto e consuma poco. E con la nuova versione “Eco+”, appositamente progettata per passare alla propulsione a gas, la Jeep propone un optional interessante soprattutto per chi viaggia molto.

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