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Primo contatto: Audi A6 Allroad quattro 2.7 TDI – Una tuttofare che conquista

Attira sicuramente lo sguardo su di sé la nuova station wagon Audi: la grande calandra è completamente cromata e luccica al sole come un enorme scudo in oro bianco.

Davanti e dietro fanno capolino le protezioni sottoscocca in acciaio, le bandelle laterali scure e i passaruota sporgenti fanno apparire l'Audi Allroad ancora più grande di quanto già non sia. L'Allroad, come l'A6 Avant, misura ben 4,93 metri di lunghezza e molto lunga risulta, per motivi costruttivi, la parte anteriore della carrozzeria (nelle Audi il motore è montato molto in avanti). Alla prima gita fuoriporta con tutta la famiglia, si apprezzano subito le sue caratteristiche. All'interno c'è spazio in abbondanza ed anche cinque adulti vi trovano comodamente posto. L'imbottitura non troppo morbida e la seduta eccellente per tutti i sedili permettono di viaggiare senza stancarsi. L'attenuazione dei rumori del vento e del rotolamento ne sottolinea le qualità sulle lunghe percorrenze.

Un campione di carico, ma non illimitato

Il bagagliaio con una capienza di 565 litri non deve temere i confronti e permette di caricare velocemente quattro valige più diverse borse. Le qualità dell'Allroad come furgone di lusso sono limitate. Il bordo del piano di carico è sì ampio e basso, ma è impossibile realizzare una superficie completamente piana. E se anche la capacità massima di 1.660 litri sembra allettante, il trasporto di oggetti ingombranti viene impedito dal portellone posteriore obliquo. I voti migliori vanno all'Audi per l'arredamento del cockpit e per la qualità dei materiali e delle finiture. Il posto riservato al conducente possiede una chiara disposizione, il volante può essere regolato ampiamente sia in lunghezza che in altezza, il comando di tutte le funzioni - dal riscaldamento alla radio, fino al sistema di navigazione - è intuitivo.

Il rivestimento dei sedili - in stoffa nella versione di serie - appare di buon gusto e allo stesso tempo robusto, come anche le finiture in alluminio. I tappetini sono in due tonalità di colore.

Tutta energia

La motorizzazione di base dell'Allroad quattro è un turbodiesel V6 di 2,7 litri di cilindrata. Di primo acchito non appare molto, in considerazione della massa a vuoto di quasi 1,9 tonnellate, della trazione integrale permanente e del cambio automatico di serie. Ma già dopo pochi metri il motore Audi convince anche gli scettici. Vivace, potente ed energico il piccolo V6 fornisce delle prestazioni non trascurabili. L'Allroad quattro 2.7 TDI accelera in nove secondi da 0 a 100 km/h e non ha problemi a raggiunge la velocità massima indicata di 215 km/h. Il segreto: la coppia massima di 380 Nm viene erogata già a 1.400 rotazioni/min e viene mantenuta costante fino a 3.300 giri. Proprio a questo numero di giri l'aggregato raggiunge le sue massime prestazioni di 180 CV che continuano fino al limitatore a 4.500 giri. Il cambio automatico a sei velocità passa tempestivamente e dolcemente alla marcia appropriata, sottolineando la sensazione di un'accelerazione continua.

Il prezzo di tale abbondanza

Anche in fatto di funzionamento tranquillo e silenzioso il V6 da 2,7 si comporta in modo esemplare. Una volta arrivati al distributore di benzina si fanno notare la trazione integrale permanente e il peso elevato visto il consumo da otto a nove litri di diesel per 100 chilometri, anche con guida tranquilla. In caso di stile sportivo e di veloci tratti in autostrada vengono iniettati anche undici o tredici litri. Le sospensioni pneumatiche di serie possono essere regolate a piacere: in modo rigido per lo stile sportivo, più confortevole o molto morbido con 18,5 di distanza dal suolo. Nel 90 percento dei casi l'assetto automatico è la scelta migliore, anche in considerazione del fatto che gli ammortizzatori adattivi si adeguano da soli alle caratteristiche del fondo stradale e allo stile di guida.  Insieme allo sterzo, docile ma allo stesso tempo sensibile, l'Allroad fa bella figura sia sui percorsi ricchi di curve che sui lunghi rettilinei delle autostrade. In terreni molto accidentati la vettura non si trova a proprio agio. Diversamente rispetto al modello precedente si è rinunciato ad un riduttore. In caso di sterrato o di strade innevate non ha incontra problemi di sorta. Ma in fondo la trazione integrale con il differenziale centrale autobloccante mira ad una maggiore dinamica di guida e aiuta a mascherare la distribuzione del peso, spostato verso la parte anteriore.  

Conclusione

Le capacità di fuoristrada dell'Audi Allroad sono di poco superiori a quelle dell'A6 Avant quattro con sospensioni pneumatiche, ma sufficienti, anche perché la station wagon di Ingolstadt con trazione integrale è comunque una tuttofare. Quello che colpisce dell'Allroad è il suo aspetto massiccio. Chi desidera non passare inosservato fa bene allora a scegliere l'Allroad. Perché il sovrapprezzo di circa 3.000 euro rispetto alla comune A6 Avant con la stessa propulsione sono dovuti agli extra dell'equipaggiamento della variante Offroad (sospensioni pneumatiche, ruote in alluminio da 17 pollici, impianto di pulizia dei fari). La risposta alla domanda su quale sia la motorizzazione adatta è facile. Il modello diesel di base 2.7 TDI per 49.050 euro è del tutto sufficiente, nessuno ha bisogno di un motore più potente.

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